il blog
Articoli che raccontano le vicende delle nostre terre, a volte travagliate e controverse, a volte affascinanti e poco note.
di Donatela Oneto
articolo pubblicato sul periodico "Neresine" del giugno 2021 - versione pdf
Neresine nell’isola di Lussino è luogo di incontro di diverse culture ed etnie che a volte fondendosi e a volte scontrandosi hanno consentito alle famiglie autoctone di maturare esperienze di vita avventurose e particolari che spesso potrebbero costituire materia di romanzo.
di Patrizia Lucchi
Gli antefatti
Ho iniziato a interessarmi della storia di Cherso proprio grazie all’amica Carmen Palazzolo Debianchi che nel 2017 ha proposto il mio nome come relatrice al Convegno Utopia e Utopie per la parte biografica del filosofo chersino Francesco Patrizi. Fino ad allora mi ero occupata esclusivamente di Neresine e di Ossero.
di Carmen Palazzolo
Ultimamente, a causa degli eventi bellici in Ucraina, si sente molto parlare della NATO, perciò è forse il caso di spolverare le nostre conoscenze in materia o apprendere di che cosa si tratta.
Essa è una struttura complessa e in continua evoluzione per cui non è facile spiegare in che cosa consiste e quali sono i suoi compiti. Cercherò di descrivere quanto ho compreso.
“Il confine più lungo…” È una mostra virtuale realizzata in occasione del Giorno del Ricordo 2022 curata dagli storici Raoul Pupo, Fabio Todero e Stefan Čok, realizzata dall’istituto Nazionale Ferruccio Parri assieme all’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea del Friuli Venezia Giulia e da alcuni altri prestigiosi istituti storici.
Carmen Palazzolo
Quest’anno, in memoria della persecuzione degli ebrei degli anni ’40, vorrei scrivere qualche cenno dell’opera del vescovo di Trieste di quel periodo, mons. Antonio Santin, in loro difesa.
Mons. Antonio Santin divenne vescovo di Trieste e Capodistria il 3 settembre 1938 e il 18 settembre dello stesso anno Mussolini e i rappresentanti del governo giunsero a Trieste e, in una piazza dell’Unità d’Italia gremita di gente all’inverosimile, Mussolini proclamò le leggi marziali contro gli ebrei, che erano già in vigore in Germania.
di Carmen Palazzolo
di Carmen Palazzolo
Ricorre quest’anno il 160esimo anniversario della votazione, nella quale la Dieta istriana rispose “Nessuno”, argomento sconosciuto ai più in Italia, anche agli esuli istriani.
La storia dell’evento non è però sconosciuta agli studiosi, è stato infatti l’argomento del convegno scientifico internazionale, curato dalla Società storica istriana nel 2011 e del Convegno scientifico on line, che si è tenuto in occasione del Giorno del ricordo 2021 nella Sala Cuoi di Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto.
Vediamo dunque di spiegare di che cosa si tratta.
Presentiamo un commento/approfondimento della dott.ssa Patrizia Lucchi Vedaldi inerente la mostra “A ferro e fuoco…” nella convinzione che, anche se scomoda, anche questa parte della nostra storia nazionale vada conosciuta e quindi diffusa. Sono passati 80 anni da quei fatti e alla dittatura fascista è subentrata la democrazia, che dovrebbe contribuire alla formazione di una identità nazionale matura e – come ha affermato il prof. Pupo nella presentazione della mostra - “se un’identità è matura, non ha paura del buio. E allora, anche i passi difficili, anche il riconoscimento, l’assunzione di responsabilità, ed anche la vergogna, possono aiutare a crescere verso una cittadinanza comune europea.
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di Carmen Palazzolo
La mostra è stata inaugurata martedì, 6 aprile 2021, data dell'80° anniversario dell'attacco italo-tedesco alla Jugoslavia. L'esposizione è stata curata dal prof. Raoul Pupo, docente di Storia contemporanea del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Dispes dell'Università di Trieste, che l'ha realizzata assieme all'Istituto nazionale Parri ed all'Istituto regionale per la storia della resistenza e dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.
Pubblichiamo lo scritto di Isabella Flego sulla tragedia mineraria di Arsia, che accadde il 28 febbraio 1940 e che lei, figlia di minatori del luogo, ricorda con realismo e, nonostante la ricorrenza sia triste, un tocco poetico che le è proprio.
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