Presentiamo un commento/approfondimento della dott.ssa Patrizia Lucchi Vedaldi inerente la mostra “A ferro e fuoco…” nella convinzione che, anche se scomoda, anche questa parte della nostra storia nazionale vada conosciuta e quindi diffusa. Sono passati 80 anni da quei fatti e alla dittatura fascista è subentrata la democrazia, che dovrebbe contribuire alla formazione di una identità nazionale matura e – come ha affermato il prof. Pupo nella presentazione della mostra - “se un’identità è matura, non ha paura del buio. E allora, anche i passi difficili, anche il riconoscimento, l’assunzione di responsabilità, ed anche la vergogna, possono aiutare a crescere verso una cittadinanza comune europea.
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