E Madre Terra si ribellò. Non sono servite catastrofi:terremoti, alluvioni,inondazioni. Ha dato mille segnali all'uomo per fargli capire che “non ce la faceva più”; ma l'uomo ha continuato a consumare a coltivare la sua individualità. Un'individualità che non va oltre al suo spazio vitale; nemmeno delle generazioni future si preoccupa più.
Allora la natura pensò all'infinitamente piccolo, a qualcosa di microscopico che non fosse percepibile da nessun senso, ma che incutesse una terribile paura di morire. Questa è l'unica paura che può fermare l'umanità, che poi è una paura incomprensibile visto che la morte fa parte della vita. L'uomo ha paura della sofferenza: di morire soffrendo! Questo virus sembra aver costretto l'uomo a riscoprirsi a considerare la sua fragilità forse a ritrovare la sua umanità.
Quando tutto questo sarà finito e grande gioia si riverserà nelle strade, mi chiedo quanto tempo ci vorrà per dimenticare che “si sta...come d'autunno...sugli alberi...le foglie”