di Patrizia Lucchi
Che dire? E’ un virus che tende a rendere arroganti i padroni dei cani, almeno qui dove vivo io, un tempo nota come “l’isola felice”. Perché arroganti? Perché additano alla gogna gli anziani che fanno la passeggiatina, ma ritengono sia loro diritto portare a passeggio i cani. Ma il problema sono i cani o i padroni o gli anziani?
Fisiologicamente un cane non ha nulla di diverso da un gatto, se non la taglia. Un gatto viene abituato dal padrone, se non ha un giardino proprio, a fare i suoi bisogni nella lettiera, che il padrone stesso tiene costantemente pulita. Un cane no. Non conosco padroni di cani che educano a defecare nella lettiera. Chissà perché, se interrogati, questi padroni di cani rispondono: perché un cane non può usare il water.
Ma siamo sicuri che in commercio non ci siano wc per cani? Da una veloce indagine su Google, ecco spuntare il vasino perfetto per cucciolo realizzato in plastica resistente, che può essere pulito semplicemente risciacquando, è adatto per uso interno ed esterno su una terrazza o veranda. Altra soluzione? Toilette per cani ecologica con cuscinetto in vera zolla di prato verde o di erba artificiale antiodore e antibatterica, di facile pulizia.
Ecco! Quindi, volendo, si possono abituare i cani a non dover fare la “passeggiatina” per defecare. Ottimo?! Ma ora che si fa? Per abituare i cani bisogna rispettare la loro curva di apprendimento! Giusta osservazione, ma perché non si capisce che certi anziani, che spesso non sanno usare né il computer né lo smartphone, hanno tempi non ravvicinati per modificare una loro abitudine?
Questi anziani che si vedono “ciondolare” in strada denunciano un problema sociale di adattamento a nuove norme di vita che, tanto più se il virus continuerà, va debitamente affrontato.