di Anna Piccioni
In Italia ci si rilassa ma dal 28 al 29 luglio si sono registrate 289 nuove infezioni, il 30 % delle quali è asintomatico, è aumentato però il numero dei tamponi. Sei sono state le vittime, il che denuncia una situazione stabile nell’ultimo mese ma l’età media dei contagiati è scesa dai 60 ai 40 anni.
Per quanto riguarda l’Europa poi, in Germania ci sono stati 684 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Grave è la situazione della Spagna dove, in particolare le regioni settentrionali di Catalogna, Navarra e Aragona, si sta registrando un aumento di contagi che ha indotto diversi paesi a sconsigliare viaggi non essenziali in questi territori. Impennata di casi anche in Francia, che registra 1392 nuovi contagi e 15 decessi nelle ultime 24 ore, il bilancio più alto in oltre un mese.
Continua ad essere sempre alta anche la curva in Romania, con 1.182 nuovi casi positivi.
Infine, per quanto riguarda l’Europa, secondo l’agenzia ANSA, a Mosca il 27 luglio sono stati registrati 5.635 i nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagi accertati nel Paese dall'inizio dell'epidemia sarebbe quindi di 818.120 casi, i decessi 85 nell'ultima giornata e 13.354 in tutto, i guariti 3.079 nelle ultime 24 ore e 603.329 in tutto.
Nel mondo, l’epidemia peggiora a Hong Kong, dove attualmente ci sono 100 nuove infezioni al giorno contro la decina di un mese fa per cui il sistema ospedaliero rischia di collassare e sono entrate in vigore le nuove regole anti-pandemia, tra cui l’uso obbligatorio delle mascherine e la chiusura dei ristoranti. Per la prima volta dall’inizio della pandemia, anche in Giappone il numero dei contagi giornalieri ha superato quota mille, con la situazione che diventa allarmante nei principali centri urbani del Paese. Tra i Paesi più colpiti resta anche l’Iran con 2.636 nuovi casi e quasi 200 vittime, dopo il record negativo di 235 morti toccato martedì.
L’epicentro mondiale della diffusione del virus continua però ad essere gli Stati Uniti, dove i nuovi casi nelle ultime 24 ore sono stati 60.000 e i morti quasi 1.600, il numero più alto da due mesi e mezzo. Almeno 150mila sono infine le persone
finora decedute nel Paese e sono ora 21 gli Stati Usa definiti “Zona rossa”.
Mentre il virus non accenna a rallentare la sua andatura, continua anche la corsa a un vaccino ma nulla di sicuro esiste ancora per cui l’attenzione, specie negli assembramenti, deve rimanere costante.