Si celebra oggi, 25 novembre 2019, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
La data prescelta è quella in cui, nel 1960, furono uccise le sorelle Patria, Minerva e Maria Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. contro il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per un trentennio. Quel giorno le tre donne si recarono a far visita ai loro mariti in carcere quando furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare, che le portarono in un luogo nascosto. Qui furono torturate, stuprate, massacrate a colpi di bastone e infine strangolate.
Sono tre dei tantissimi casi di violenza contro le donne che si perpetrano continuamente: ben 88 al giorno nel 2019. Per informare, ricordare, sensibilizzare, prevenire il problema dal 25 novembre al 10 dicembre sono in programma una serie di manifestazioni che vanno dai cinema alle conferenze ai cortei.
Oggi abbiamo memorial per ogni genere. Ci sono, oltre a quello contro la violenza sulle donne, quello del Ricordo, della Memoria, Libera, il Memorial day americano ad altri. Sembra che non siamo capaci di ricordare senza essere sollecitati a farlo ma, nel caso della violenza contro le donne, non si tratta tanto di ricordare quanto di prevenire e ed evitare e non sono troppo convinta che sia la strada giusta per raggiungere quest’obiettivo. L’unico metodo che mi sembra adeguato mi sembra infatti l’educazione al rispetto dell’altro/a, che ha tempi lunghi ma dovrebbe assicurare un sicuro successo. Ho però usato volutamente il condizionale perché nemmeno attraverso l’educazione a volte si ottiene quanto si desidera.
E allora? Continuare ad educare.
Carmen Palazzolo