Dalla lezione tenuta dal prof. Raoul Pupo, docente di Storia Contemporanea all'Università di Trieste , agli studenti e aperta al pubblico il 30 novembre 2016
La lezione è stata svolta nel quadro del programma dell'OFFERTA DIDATTICO-FORMATIVA
“Progetti storici e di Cittadinanza attiva – anno scolastico 2016-2017”, organizzata dalL'Istituto Regionale di Storia del Movimento di Liberazione del Friuli Venezia Giulia, che nell'anno in corso ha rivolto la sua attenzione formativa e didattica principalmente alle vicende storiche che hanno caratterizzato il territorio regionale tra la fine del XIX secolo e la metà del XX secolo con particolare riguardo ai processi di transizione storica e le loro implicazioni sociali.
L’esodo dalla zona B del TLT rappresenta l’ultima coda del fenomeno più generale dell’esodo dei giuliano-dalmati. Per questo, è indispensabile spendere preliminarmente qualche parola per collocare il particolare nel generale, anche al fine di evitare alcuni equivoci interpretativi che in passato sull’argomento sono stati piuttosto frequenti.
Quello di “esodo”, riferito all’allontanamento della quasi totalità della componente italiana autoctona dai suoi territori di insediamento storico passati dopo la seconda guerra mondiale a vario titolo sotto il controllo jugoslavo, è un termine creato non dalla storiografia come denominazione tecnica, ma dalla politica, come riflessione su di un’esperienza in corso o appena conclusa. Il suo significato originario quindi è connotativo, ricco di echi emotivi e frequentemente di sapori polemici e ciò spiega in parte la sua difficoltà a venir accettato come definizione scientifica. La sua definitiva affermazione a livello internazionale è quindi abbastanza recente, dopo la stagione di studi apertasi negli anni ’90 del ‘900 e tuttora in corso1.
All’interno poi della storiografia italiana, che è ovviamente quella che l’ha maggiormente praticato, l’uso del vocabolo presenta una traiettoria assai significativa: da termine militante, volto ad esprimere l’univocità di un’esperienza storica, è diventato oggi categoria generale, addottata per descrivere una specifica serie di spostamenti forzati di popolazione avvenuti in Europa a partire dalla metà dell’800, distinguendola da fenomeni contigui ma non identici, come le espulsioni e le deportazioni.
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