di Anna Piccioni
Il giorno 5 agosto ho organizzato all'ex lavatoio di San Giacomo un incontro dal titolo “Quanto è percepita la fragilità della Pace?” con Anna Maria Mozzi del Comitato Pace e convivenza e Danilo Dolci. Non è stata una conferenza sulla pace, ma un momento di confronto con il pubblico presente. Sono state utili le informazioni fornite da Anna Maria Mozzi, che ho aggiunto alla fine di questa mia riflessione scritta.
Certo in queste giornate afose è stato un po' insolito affrontare il tema della Pace. Da 75 anni l'Europa è in Pace??? Non dimentichiamo la guerra dei Balcani così vicina a noi nello spazio e nel tempo! Il 6 e il 9 agosto di 75 anni fa il lancio delle prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, che fecero una strage di civili: donne, uomini bambini. Le conseguenze si sono propagate per anni. Per gli Americani è stata la “soluzione finale” per concludere “degnamente” il conflitto mondiale. E pur conoscendo le conseguenze del nucleare molte potenze si diedero a procurarsi le testate nucleari, sempre più potenti.
Allora l'Europa è in pace ma nel mondo le guerre continuano facendo stragi di società civile, i bambini soprattutto nei cui occhi il terrore e la rassegnazione si confondono.
E il nostro Paese è uno dei produttori di armi che contribuiscono a quelle stragi
Pace significa patto tregua tra due guerre, sarebbe meglio chiamare CONCORDIA in quanto implica il sentire insieme col cuore.
A mio parere la Pace o meglio concordia inizia nei rapporti interpersonali; bisogna iniziare a superare i conflitti interpersonali, usare l'intelletto per superare le paure.
Oggi non siamo più capaci di comprendere l'Altro: ci hanno indotto a pensare che esiste un Io, un Noi e un Altro diverso pericoloso con cui non abbiamo niente in comune, niente da condividere
Si porta avanti l'idea di un di qua e un di là.
Una teoria MANICHEA; di qua buoni di là cattivi, una contrapposizione continua.
Per questo non si arriva mai a una soluzione dei problemi,
ANZI I PROBLEMI NON DEVONO ESSERE RISOLTI.
Tutti sappiamo quali siano i problemi e anche le soluzioni, anche le priorità per poter dare a tutti il diritto alla felicità o almeno alla serenità; ma nessuno vuol trovare la soluzione,
anzi la politica istiga ancora di più l'odio facendoci diventare brutti rancorosi INFELICI.
FARE POLITICA SEGNIFICA GESTIRE LA COSA PUBBLICA, CHE APPARTIENE A TUTTI,
IL BENE COMUNE. Invece si pensa solo ad aizzare gli uni contro gli altri e trovando i responsabili dei problemi si pensa di averli risolti, ma non ci si impegna nel trovare le cause.
LA MALATTIA SI CURA SCOPRENDO LE CAUSE. Quando scoppia il bubbone invece di cercare la causa si usa la forza per reprimerlo. Per spiegarmi meglio cito un passo da “Furore” di Steinbeck, che dovrebbe far riflettere per la sua attualità “..una grande verità della Storia. quando le mani in cui si accumula la ricchezza sono troppo poche, finiscono per perderla. E la verità accessoria: quando una moltitudine di uomini ha fame e freddo, il necessario se lo prende con la forza. E la piccola, ma sonora verità che echeggia lungo la Storia: la repressione serve solo a rinforzare e unire gli oppressi.” Ma i grossi proprietari ignorarono questi “avvertimenti” e investirono i loro grandi guadagni in armi e attrezzature a difesa dei loro beni, invece di provvedere con progetti di riforma per prevenire la rivolta, e comprenderne le cause. Il confine tra rabbia, furore e fame è molto sottile.
Questa è una goccia o un piccolo sasso lanciato nel grande mare del CAOS, ma il piccolo sasso irradia tanti cerchi concentrici sempre più grandi fino ad arrivare lontano. Ricordiamoci che dopo la caduta del muro di Berlino una grande mobilitazione per sospendere la produzione di mine antiuomo e le bombe a grappolo raggiunse l'obiettivo quindi si può sperare.
Queste alcune informazioni trovate in rete per saperne di più: “ I Paesi che possiedono arsenali nucleari militari sono 9: Russia, Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Pakistan, Israele, Coreadel Nord e India Per quanto riguarda Israele ufficialmente non è titolare di testate nucleari anche se ufficiosamente si sa che dovrebbe averne attive 80. Oltre a questi moltissimi Paesi utilizzano questa tecnologia per scopi civili, anche Paesi che non si direbbe abbiano le risorse per farlo. Ad esempio: alcune repubbliche ex sovietiche continuano a fare ricerca sul nucleare mentre anche Argentina, Sud Africa e Brasile usano l’energia atomica per produrre elettricità così come quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale. L’Italia, invece, è uno dei pochi Stati che si dedica solo alla ricerca scientifica. In ogni caso per evitare che in giro per il pianeta possa ripetersi una tragedia come quella di Chernobyl, l’Europa ha deciso di stanziare risorse tese a denuclearizzare gli Stati, anche quelli più lontani. La rete ICAN è stata insignita premio Nobel per la pace 2017 a Oslo e questo vuol dire un riconoscimento per tutti gli attivisti che si occupano di disarmo nucleare nel mondo, guidati dall'obiettivo di promuovere il progetto storico del diritto internazionale: l’abolizione e l'interdizione degli ordigni nucleari.
Il governo italiano non ha ancora approvato e ratificato il trattato ONU del 7 luglio 2017, che è valso a tutti noi di ICAN – e ripetiamo a tutti gli attivisti antinucleari - il premio Nobel per la pace. Il trattato ONU è stato varato a New York nel Palazzo di Vetro da 122 nazioni dietro la spinta determinante della società civile internazionale organizzata in ICAN. A questa stesura erano presenti di persona Alfonso Navarra, storico ecopacifista, attivista nonviolento insieme a Peppino impastato e importante protagonista delle lotte per il disarmo nucleare da Comiso ai porti a rischio nucleare; Giovanna Pagani-dirigente di Wilpf-Italia e lo scienziato italo-francese Luigi Mosca. Altre associazioni che fanno parte di ICAN sono il M.I.R.- Movimento Internazionale della Riconciliazione fondato da Gandhi e Mandela, la Wilpf - federazione internazionale Donne per la pace e il Cormuse.
Secondo la ricerca – realizzata dall'istituto indipendente Profundo e pubblicata nel maggio 2010 – al primo posto della classifica delle banche nucleari c'è BNP Paribas, banca francese presente in Italia attraverso BNL (Banca Nazionale del Lavoro). A seguire, nei primi dieci posti, Barclays (UK), Citi (US), Société Générale (Francia), Crédit Agricole/Calyon (Francia), Royal Bank of Scotland (Regno Unito), Deutsche Bank (Germania), HSBC (UK / Hong Kong), JP Morgan (Stati Uniti) e Bank of China. “
Sottolineo infine che in Italia ci sono 113 basi militari Nato. Aviano (PN) è la più grande base avanzata, la principale base aerea Nato del nord-Italia e la più grande base aerea.