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dei liberi pensatori

A Capodistria la scrittrice e poeta Isabella Flego presiede una Associazione culturale per le Pari Opportunità – Enake Možnosti, da cui l’acronimo POEM, che risuona come una parola - invito evocativo a immergersi nel mondo della letteratura, nei poemi …

Vi fanno parte donne di Capodistria, di Isola, di Pirano, di Portorose, di Trieste, che appartengono alla cultura italiana e slovena e si ritrovano nella sede sita in piazza della Muda, oggi intitolata a France Prešeren, per organizzare eventi culturali, mostre, presentazioni di libri, collegandosi soprattutto, ma non solo, alla Comunità degli Italiani di Capodistria, e al Comune della Città di Capodistria – Koper.

L’ultima fatica dell’anno solare 2017 è stata la costruzione e la pubblicazione di un libro: “Nello spirito della parola – V duhu besede”, che raccoglie lavori di ricerca, lavori di critica, narrazioni autobiografiche, narrazioni libere, poesie, scritte in lingua italiana e in lingua slovena, di quasi una ventina di donne: Marina Žigon, Amalia Petronio, Silva Bon, Irene Visintini, Isabella Flego, Franka Cerkvenik, Gabriella Pison, Alessandra Pecman Bertok, Lucija Tomše, Vanja Vitošević, Lorella Flego, Alferija Bržan, Rosanna Raguseo, Licia Fontanot, Anna Piccioni, Luciana Scher Artioli, Claudia Voncina (in ordine di pubblicazione). Nonché le fotografie delle creazioni manuali di Marija Luša e di Lucija Tomše.

La trama di questo lavoro – tessuto collettivo è fatto da tanti fili, che declinano in modo diverso il tema dell’incontro.

Incontro – Incontri, perché concretamente apre uno spazio di dialogo, di confronto, di collaborazione tra donne di cultura e di formazione diverse. Ma anche incontri ideali con memorie di donne da non dimenticare; incontri letterari con altre scrittrici; incontri reali con persone eminenti; incontri spirituali; incontri con emozioni folgoranti; incontri con attimi vitali irripetibili …

L’unità, il “fil rouge”, è dato dalla motivazione alla riflessione, alla scrittura, alla concentrazione, al silenzio che canta dentro, a valori possibili, “Nello spirito della parola”, come recita il titolo del libro collettaneo.

Credo che questa opera sia anche una realizzazione, una costruzione di valenza politica, dove l’intesa plurale si basa su vissuti universali: e pertanto risulta percorribile (e perciò è percorso) il dialogo di voci che provengono da Stati, da Paesi, da città, da realtà culturali e nazionali diverse.

Scrive Isabella Flego: 

“ … Nella casa di POEM trova terreno fertile la voglia di cose semplici e di speranza …, la naturalezza di un incontro o la normalità di una serata letteraria. Il linguaggio non è una condizione già stabilita nelle sua fondamenta; essa si arresta davanti all’irriducibilità dell’altra. C’è voglia di sintonizzarsi sul prossimo e quindi di agire con le altre con attenzione, con il cuore e con ‘l’umiltà del riccio’ in una società ‘volpe’.”

Io penso che la apertura dell’accoglienza, l’ascolto reciproci, l’intreccio delle parole vere, abbattono ogni ostacolo e costruiscono legami forti e vincenti.

 

Testo di Silva Bon

 

 

 

 

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