Martedì, 28 novembre 2017, a Gorizia, si è svolto l' interessantissimo evento: L'Europa che vogliamo. Il libro bianco sul futuro dell'Europa: quali impatti avranno i futuri scenari sulle politiche transfrontaliere?
L’appuntamento - che ha segnato l’avvio di azioni pilota per la collaborazione transfrontaliera - si è articolato in un momento di riflessione sugli impatti che le politiche transfrontaliere potranno avere sul futuro dell’Europa e uno di presentazione dei progetti pilota di investimento territoriale integrato «Parco transfrontaliero Isonzo-Soca» e «Salute-Zdravstvo – Costruzione di un network di servizi sanitari transfrontalieri.
L'evento rientra nel quadro delle attività del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect), organismo istituito nel 2006 dal Parlamento europeo e dal Consiglio con il sostegno politico del Comitato delle regioni per agevolare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale o interregionale. Esso consente ad enti regionali e locali appartenenti a Stati membri diversi di attuare una efficace cooperazione, ad esempio offrendo loro la possibilità di richiedere e gestire direttamente i fondi dell'UE.
Un Gect può essere costituito da almeno due Stati membri dell'UE, da enti regionali e locali, organismi di diritto pubblico e associazioni.
Esso può occuparsi di servizi di trasporto o sanitari transfrontalieri, di gestione di progetti transfrontalieri o interregionali di sviluppo sostenibile (innovazione e tecnologie, tutela ambientale, ecc.), di rafforzamento della coesione economica e sociale al di là delle frontiere.
Il Gect di Gorizia è costituito dai Comuni di Gorizia (It.), Nova Gorica e Sempeter Vertojba (Sl.) i cui sindaci – rispettivamente Rodolfo Ziberna, Matej Aron e Milan Turk - erano presenti all'evento assieme al presidente del Gect Golob e all’assessore ambiente ed energia del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito.
Molto significativa è stata, in particolare, la relazione del presidente della Slovenia, Borut Pakor, che ha detto, fra l'altro:
Le città del Gect desiderano conservare la loro storia, identità, lingua e tradizioni, ma al tempo stesso ambiscono ad ottenere un riconoscimento speciale. E se vogliamo raggiungere questo obiettivo dobbiamo migliorare sempre più la collaborazione. L’appello che rivolgo a tutti coloro che vivono da ambo i lati dell’ex confine è di cercare di cogliere ogni occasione possibile per creare i presupposti per una città comune.
In chiusura, Pakor ha riproposto lo stesso discorso che aveva tenuto nel 2004 in occasione dell'entrata della Slovenia nell'Unione Europea, che il 20 novembre 2017, a Gorizia, ha voluto indirizzare ai ragazzi del Ginnasio di Nova Gorica, scuola ambasciatrice Ue, presente alla Transalpina con una delegazione. Sono convinto – ha detto - che sceglierete di entrare in scena quando lo riterrete più opportuno, per rappresentare i vostri valori. Diventerete protagonisti quando i tempi saranno maturi per voi e quando vi sentirete coinvolti. La politica non può costringervi né impedirvi di essere protagonisti: quando ci saranno decisioni che riguarderanno voi e le vostre famiglie, sceglierete di essere protagonisti.
In parallelo, la senatrice Laura Fasiolo ha confermato che anche il piano relativo ai trasporti potrà decollare. I soldi ci sono. Il raccordo ferroviario Gorizia-Nova Gorica (la cosiddetta "lunetta") – ha detto la senatrice - sarà molto innovativo, costerà circa 12 milioni e costituirà un'importante svolta economica, di attrazione trasportistica per Gorizia e interessante pure per il turismo. Anche la Slovenia deve, però, fare la sua parte con l'elettrificazione da Villa Opicina a Nova Gorica.
Carmen Palazzolo
APPROFONDIMENTO a livello europeo