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LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA Riflessioni di Biagio Mannino

La nostra Costituzione va cambiata? In autunno, salvo imprevisti, saremo chiamati ad esprimerci in merito alla nuova Costituzione. Un referendum di grandissima importanza dove ogni cittadino è investito della responsabilità di rendere effettivo, o evitare, il cambiamento di quella Costituzione che, ad esclusione dell'Italia, viene considerata la più bella del mondo e che tanti ci invidiano. Ed è proprio questo il punto di partenza: perché cambiare un gioiello giuridico, frutto del lavoro dei nostri Padri Costituenti che, tra il 1946 ed il 1948, produssero, tra difficoltà assolutamente imparagonabili a quelle di oggi, questo documento?

La necessità di modernizzare l'Italia non passa dalla riforma della Costituzione che, anzi, da come essa è strutturata, garantisce la democrazia intesa nel più nobile dei suoi tanti significati: la partecipazione del popolo. Quella nuova, quella di Renzi, in nome di un’ipotetica governabilità, trasformerà il nostro sistema in questo modo: due Camere di cui solo una, quella dei Deputati, darà la fiducia al Governo. il Senato, ridotto da 315 a 100 componenti, non vedrà la partecipazione diretta dei cittadini all'elezione dei senatori, che verranno invece eletti in modo indiretto. La funzione legislativa sarà di esclusiva pertinenza della Camera dei Deputati. Sono tante le modifiche apportate e le affronteremo in articoli successivi. La nuova legge elettorale: ’Italicum Intanto è necessario sapere che la altrettanto nuova legge elettorale, l'Italicum, attribuisce un premio di maggioranza alla lista, e non alla coalizione che vince le elezioni. Cosa significa? Significa che la fiducia al Governo e la funzione legislativa sarà gestita da... un solo partito, quello che governa, in una sola camera, quella dei Deputati. Ci si chiede, senza ottenere risposta: dove sono i punti di equilibrio previsti e presenti in tutti i sistemi democratici? La Costituzione attuale nasce certamente come netto rifiuto di tutto ciò che l'autoritarismo precedentemente aveva privato il popolo italiano. La presenza di molti punti di equilibrio ha lo scopo di garantire la funzionalità delle istituzioni rendendole responsabili ma controllate. Le logiche della politica hanno fatto un uso della Costituzione che, unito a leggi elettorali come il Porcellum, hanno prodotto una situazione caotica. La responsabilità, di conseguenza, non è da imputare a quanto scritto sulla Costituzione ma agli uomini che l'hanno usata in modo del tutto arbitrario. La partecipazione popolare, con questa riforma si ridimensiona fortemente a vantaggio dei partiti, facendo venir meno il secondo comma dell'art. 1 “La sovranità appartiene al popolo”. Il rischio è quello di vedere una nuova Costituzione che, in cambio della promessa di modernizzare l'Italia, dà la certezza di vedere una ridotta partecipazione popolare e, alla fine, trovare che chi conduce lo Stato sono le stesse persone di prima. Il palazzo del Parlamento italiano.

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