Pietro Zovatto, di Portogruaro (VE), vive dalla giovinezza a Trieste dove si è pure laureato con i professori Valerio Verra ed Augusto del Noce, con la tesi Fénelon e il Quietismo, che costituisce la prima delle sue numerosissime pubblicazioni. Si perfezionò alla “Ecole des Hautes Etudes” della Sorbona con J. Orcibal. Ora in quiescenza, ha insegnato Storia delle Religioni e Storia dell’Età dell’Illuminismo presso la Facoltà di Scienze della Formazione.
Ha fondato (1970) con un gruppo di docenti universitari il “Centro Studi Storico-Religiosi Friuli-Venezia Giulia” per promuovere la ricerca scientifica regionale. La sua produzione storica riguarda il quietismo, il giansenismo e la storia dell’Istria e del Friuli.
Su questo particolare aspetto ha mostrato una attenzione speciale per le ricerche su Manzoni, Rosmini, G. De Luca, H. Bremond, F. Tomizza, Quasimodo, Biagio Marin, G. Stuparich, V. Sabia.
Si possono trovare questi scritti nelle opere:
Pia Rimini (1978);
Trieste tra umanesimo e religiosità (1986);
Ugo Mioni scrittore popolare (1988);
Giordana Stuparich (1999);
Cultura cattolica rosminiana tra ‘800 e ‘900 (1999);
Storia della spiritualità italiana (2002);
Il fenomeno Turoldo (2004);
Cattolicesimo e cultura a Trieste, in Istria e Friuli (2006);
Il percorso spirituale di Ada Negri (2009).
Ha curato due dei Diari del mistico di Settignano, Divo Barsotti: L’Attesa (1995) e Fissi gli occhi al sole (1997).
Delle sue sillogi poetiche si ricordano: Amo Trieste (1995); Trieste città del Canzonier (1996); Carso sublime (1998); La contemplazione del silenzio (2007). Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato: «Con chi parlo se non parlo a te?». Religiosità "laica" quella di M.L. Spaziani? (2012).
l'ultima sua opera è: Preti perseguitati in Istria (194571956)