Ogni tanto, negli ultimi anni, si sente parlare di qualche caso di pertosse, di rosolia o di qualche altra malattia infettiva. Ed è subito allarme! Esse sono denominate anche malattie “infantili” perché si prendono generalmente durante l'infanzia, e in particolare frequentando le scuole materne ed elementari, e non perché da adulti non si possano prendere ma perché danno di solito un'immunità permanente. Se però il contagio avviene in età adulta, esse si manifestano ordinariamente in forma alquanto grave perché non si possiedono gli anticorpi per combatterle.
Si tratta di malattie da non sottovalutare perché qualcuna di esse può essere molto grave, come la difterite, io ricordo al mio paese gli anziani raccontare di bambini morti di “crup”, una delle complicazioni della difterite; altre, come la poliomielite, possono avere per conseguenza un'invalidità permanente. Di tutte queste malattie non si sentiva più parlare da tanto tempo grazie alle vaccinazioni ma, dopo che queste sono diventate facoltative, e pare siano addirittura cadute in disuso, la cronaca segnala qua e là la loro ricomparsa.
Una giovane mamma non può però avere come me i ricordi di tre generazioni: i miei da bambina, quelli inerenti i miei figli e quelli riguardanti i miei nipoti. Questi ultimi, che hanno dai 23 ai 27 anni, sono stati tutti vaccinati, quelli venuti poco dopo sembra di no. La memoria umana è quindi proprio assai breve. E allora, quando si mettono al mondo dei figli, bisogna studiare, informarsi, imparare tutto ciò che occore sapere per farli crescere innanzitutto in salute. Oggi la disinformazione e l'ignoranza, specie nei giovani, così esperti nell'informatica e sempre coi cellulari all'orecchio, non è né comprensibile né giustificabile, perché internet è una grande fonte di sapere.
Qual è dunque la soluzione del problema della ricomparsa delle malattie “infantili”?
Ma la vaccinazione obbligatoria, non ci possono essere dubbi, e in particolare per adire alla frequenza scolastica, perché se un genitore non ha cura della salute dei propri figli la società deve curare quella di tutti.
Carmen Palazzolo
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