Il Tavolo di coordinamento Esuli-Governo dello scorso 29 marzo ha già avuto un primo seguito: nel pomeriggio di oggi, venerdì 7 aprile [2017], il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Angelino Alfano, ha incontrato una delegazione della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati. Assieme al presidente Antonio Ballarin (presente anche in qualità di vicepresidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) ed al vicepresidente Manuele Braico (presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane) completavano la rappresentanza il presidente dell’Associazione Coordinamento Adriatico, prof. avv. Giuseppe de Vergottini, e la dirigente del Libero Comune di Zara in Esilio – Associazione Dalmati Italiani nel Mondo, dott.ssa Serena Ziliotto, mentre insieme al titolare della Farnesina figuravano fra gli altri i Ministri Plenipotenziari Giuseppe Maria Buccino Grimaldi e Francesco Saverio De Luigi.
Passando in rassegna i molteplici argomenti sollevati nel corso del precedente incontro degli Esuli con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Boschi, Alfano ha quindi affrontato tutti gli argomenti di competenza del suo dicastero, a partire dalla completa attuazione della ex Legge 72/2001, che finanzia i progetti delle associazioni della diaspora giuliano-dalmata, per giungere alle commemorazioni degli infoibati nei luoghi degli eccidi (oggi in Slovenia e Croazia), passando per le iniziative diplomatiche finalizzate a ottenere dagli Stati successori della Jugoslavia il congruo e completo saldo degli indennizzi per i beni abbandonati ovvero nazionalizzati dal regime di Tito in Istria, Quarnaro e Dalmazia. Alfano ha quindi riconosciuto la capacità dell’associazionismo degli Esuli di creare una «diplomazia parallela» confrontandosi con le Comunità Italiane dell’Adriatico orientale, contribuendo così a normalizzare i rapporti con Lubiana e Zagabria. Braico ha sottolineato che si è trattato di «un lavoro che ha richiesto un impegno costante nel tempo», ma che ora consente di vedere gli italiani autoctoni come la continuità di una peculiare italianità e gli esuli come la memoria delle Foibe e dell’Esodo nonché di una presenza radicata nei secoli. Il prof. de Vergottini ha quindi ribadito la necessità di destinare al mondo degli esuli gli indennizzi contemplati dal Trattato italo-jugoslavo di Roma del 1983 e la Ziliotto ha ricordato che non è stata ancora apposta sul gonfalone del Comune di Zara la Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa motu proprio dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2001.
Soddisfatto per questo incontro, il Presidente di FederEsuli Ballarin ha, infine, auspicato che l’imminente visita in Istria di Alfano e del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin (di ascendenze istriane), sia l’occasione affinché i ministri italiani ed i loro omologhi croati appongano una corona presso la lapide (oggetto di ripetuti vandalismi) che a Pola ricorda il dott. Geppino Micheletti, il quale prodigò le sue cure alle decine di feriti dell’attentato dinamitardo di Vergarolla (18 agosto 1946, la strage con più vittime nella storia dell’Italia repubblicana), nella quale morirono anche i suoi figli assieme a 65 polesani.
Lorenzo Salimbeni
Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati
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