di Carmen Palazzolo
Cosa sta accadendo fra i giovani in Italia?
Grande risonanza ha avuto il fatto accaduto sabato 18 febbraio davanti al liceo Michelangelo di Firenze, dove due studenti dell’Istituto sono stati aggrediti e malmenati da sei ragazzi di Azione studentesca esterni alla scuola. Purtroppo questi non sono i soli episodi di violenza che accadono fra i giovani oggi nel nostro Paese, anche fra i giovanissimi e le ragazze, ne costituisce un triste esempio anche l’episodio verificatosi in questi giorni nel comune di Muggia, dove una lite tra ragazzine per cause ancora imprecisate, una di esse ha inflitto una coltellata a una sua coetanea ferendola e mandandola all’Ospedale Infantile Burlo Garofolo di Trieste. Il fatto che, per fortuna, il fendente, non avendo toccato organi vitali, abbia provocato una ferita che i medici hanno giudicato guaribile in una settimana, nulla toglie alla gravità e alla violenza dell’episodio.
E poi delle ragazzine che girano armate di coltello!
Sono cose mai viste né sentite prima.
Ma, secondo le statistiche, le violenze fisiche nel 2022 sono state solo il 24%, perché oltre ad esse ci sono le violenze psicologiche, quelle di genere, sessuali, di discriminazione e online, a cui va aggiunto il bullismo, che è anch’esso una forma di violenza.
Il primo luogo in cui sembra accadano queste violenze pare essere la scuola (44%), seguono i social 28%), la famiglia e in particolare la coppia (22%) e lo sport (6%). Dall’indagine emerge anche la voce delle vittime: il 25% delle ragazze e dei ragazzi intervistati dichiara di aver subito violenza psicologica o fisica da un coetaneo, circa la metà delle ragazze confessa di aver vissuto atti di bullismo e il 16% di cyberbullismo.
Ma, ritornando all’episodio accaduto davanti al liceo Michelangelo di Firenze, che ha suscitato tanto scalpore da provocare addirittura l’intervento del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara, che ha parlato perfino di “possibili interventi nei confronti della preside”, mi sconcerta la constatazione che lo scalpore non è stato provocato dall’episodio di violenza, cioè dal pestaggio dei ragazzi, ma dalla lettera che la preside dell’Istituto Alessandra Savino ha rivolto agli studenti e ai loro genitori, agli insegnanti e al personale ATA della scuola che dirige in merito all’episodio.
Riporto integralmente la lettera citata e mi astengo da qualsiasi commento lasciando ai lettori la facoltà di valutarla ognuno secondo il proprio giudizio.